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Autore America Oggi
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 22-02-2005 13:10  
Here we have " short cuts".

Scorciatoie per narrare scampoli di vita,brevi ritagli catturati di u nesistenza che passa,senza capo nè coda,senza buoni nè cattivi(anzi solo con i "cattivi" si potrebbe dire) di un mondo che finito oggi fa iniziare domani,passato ieri fa vivere oggi.Come nulla fosse successo.Come se solo si (sopra)vivesse.Un film perfettamente,compiutamente,magnificamente normale.Un grande piccolo evento scandisce il blando orologio di una New York smorta,arrabbattona stracciona:arrivano gli elicotteri,arrivano gli elicotteri.Ecco gli elicotteri.
Se ne sono andati.La città si risveglia dal suo torpore voyeuristico e ricade nel suo letargo narcolettico di meschinità.
Fulminei,brevi,brucianti lampi di mediocrità.La famiglia(Andie Mc Dowell e Bruce Davison) felice ovattata nella sua rassicurante borghesia,la famiglia che vieta ai propri figli di "salire in macchina con degli estranei" alla ricerca di un integerrimo rigore morale,cosi saldamente ancorata alla prua del benessere da rimanere insensibile a tutto,persino al dolore,trovando una forza insolita quanto inefficace per esorcizzarlo e per cancellare,annullare evanescere il relitto reietto(un folgorante Jack Lemmon),lo scarto gettato che si vorrebbe amare e che vorrebbe essere amato,ma che l'unica vera libertà,la libertà di scelta,costringe in una gabbia d'impotenza.Bianco come il nulla,vecchio come la vita,troppo abituato ai dolori per poterli affrontare,non in grado di sganciarsi dai binari di una rotta già segnata.Segnata come la vita di una famiglia senza ipocrisie di facciata stavolta,ma troppo morbosamente ironica per sfaldarsi.La frustrazione violenta di chi da una vita fa il poliziotto di quartiere vantando ben più alti incarichi(uno sfrenato Tim Robbins)e cercando senza troppa convinzione una via d'uscita nel sesso con chi l spugna l'ha già gettata da tempo,limitandosi a tirare la cinghia(Frances McDormand).La frustrazione subdola di due sorelle,tanto simili quanto diverse(Madeleine Stowe e Julianne Moore)l'una incastonata e incastrata in doveri familiari che sente tanto inadeguati quanto soffocanti per sè,con la tacita condanna di una sottomissione ingiusta e brutale al marito poliziotto,l'altra prigioniera di un gender desiderato e represso,di un artistività istintiva espressa e depressa dalle piccole ambizioni inesistenti di un consorte troppo insulso anche per appartenere alla middle class(un trattenuto Matthew Modine).Pube rosso contro camice verde.Artista e professionista.Una inadeguata miscela di sensualità e freddezza.Miscela che può rivelarsi esplosiva nel caso di chi(un inquietante Chris Penn)unisca al più intenso grado di frustrazione,quella sessuale,l'invidia trattenuta nei confronti di una moglie(una "conturbante" e "disturbante" Jennifer Jason Leigh)che ha finto troppo nella vita per essere credibile,tuttavia perfettamente a suo agio nel barcamenarsi tra un ruolo di "femina" agilmente giostrato e una parte di "angelo del foicolare" condotta con ingannevole naturalezza.In mezzo alle frustrazioni superate di chi si considera un corpo estraneo alla società,per scelta o per forza,cosi da condurre una vita grigia nonchè perfetta(un ectoplasmatico Robert Downey Jr. e una spettrale Lily Taylor)e alle frustrazioni trascurate di chi ha accettato con molle rassegnazione la sconfitta della vita e si affida inerte ai piccoli piaceri della vita(un caricaturale Tom Waits e una inerme Lily Tomlin),ecco agire le frustrazioni taciute di chi,"separato in casa" necessita della peggior disgrazia,la morte,per accorgersene e o decide di annegare in un cameratismo finto-borghese che non appartiene loro(Fred Ward e Anne Archer) o più coraggiosamente di tracciare,attraverso l'atto del rifiuto esplicito,una linea separatoria tra sè e l'estraneo rigettato,tra sè morboso oggetto carnale ritraente e sè personalità artistica negata e ignorata(una sofferente Lori Singer)da chi è ormai troppo sola per cogliere i bisogni primari di chi le sta accanto e per non declassare l'arte a semplice mestiere(Annie Ross).
Infine due frustrazioni furenti,esplosive,folli incontrollabili,l'apice del marciume color arcobaleno che le "scorciatoie" ci presentano.La gelosia che si trasforma in inutile barbara fureia di chi progetta con lucidità la tranquilla follia di un pomeriggio(Peter Gallagher).La pazzia assurda e grottesca di un uomo troppo piccolo per esplorare i meandri del mondo in cui vive ma abbastanza grande da sguazzarvi nella vacua superficie(Lyle Lovett).Non c'è giudizio da parte di Altman e non c'è giudizio da parte nostra ma indubbiamente quest'ultimo "scorcio" rappresenta il nero più nero,perchè abilmente subdolo.

Here we have "short cuts".Storie di uomini normali nella loro mediocrità irredimibile che non si giustappoingono sullo schermo una dopo l'altra bensì le troviamo intelligentemente incatenate l'una all'altra,da persone,avvenimenti,parole e persino concetti che aiutano a tessere la tela di una vita normale con gente normale fatta di "brevi ritagli".

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sono un bugiardo e un ipocrita

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